Un veliero controvento

Dopo essere partito tre mesi fa dal mare del Nord, qualche ora fa il veliero della Freedom Flotilla 3 “Estelle” è stato assaltato da navi da guerra israeliane in acque internazionali al largo dell’Egitto. A bordo ci sono attivisti per i diritti umani e parlamentari di varie nazionalità europee. Estelle trasporta alberi di ulivo, sedie a rotelle, deambulatori, stampelle, stetoscopi ostetrici, libri per bambini, giocattoli, palloni da calcio, strumenti musicali, attrezzature teatrali, radio per la navigazione e altro materiale utile destinato a Gaza. La delegazione, in missione umanitaria e di pace, faceva rotta da acque internazionali direttamente in acque territoriali di Gaza, chiedendo giustizia per il popolo palestinese, in linea con le risoluzioni ONU e le dichiarazioni di tutte le associazioni umanitarie internazionali che denunciano da anni l’estrema gravità della situazione in cui è costretta a vivere la popolazione civile di Gaza assediata da Israele.
Mentre si attendono notizie, sapendo già che si farà fatica ad averle, ci si fa compagnia con alcuni ricordi. Ne scelgo due: quello di Vittorio Arrigoni che ci ripete di restare umani e quello di Ascanio Celestini, che ha salutato Estelle con parole semplici e di grande saggezza.

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