Stanza numero sedici

Si fa camera delle immagini intorno
ma il diaframma chiude una
sull’altra finestre nere
che bloccano la luce,
niente può la memoria
se assottiglia il presente
e manipola nomi impastando
dolore
forse un abbraccio è saggezza
più dei tuoi scritti confinati
tra la vita e il resto
forse un gesto è ricchezza,
e anche l’uso di oggetti
quotidiani in momentaneo
possesso

ti resta l’esperienza,
una mano che scosta
i tuoi capelli dal viso
e poi torna in un sogno
a benedirti (1996)

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