Stanza numero diciotto

Tre parchi di acque minerali
sotterranee per tre malattie
differenti
necessità del passo rabdomante
e uno scorrere sordo, cristallino
se trabocca alla luce
cura per l’anima secca nei tessuti
più intimi

si sublima nel rito termale
con vista sul Danubio ogni spinta
animale, nel passo disteso e il
saluto elegante col bicchiere
in mano lungo il viale alberato

poi si entra nel buio, tra reni
assestate alla panchina
e vestiti scomposti:
questa la curva del piacere
dall’impero al soviet alla
primavera di piazza poi tornata
autunnale

il sentiero si è perso, le fontane
cadute, l’acqua un cibo per lupi
con la fame tra i denti (1996)

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