Autunno caldo e condizionatori

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Alberto Perino è un esempio di tenacia e coerenza nel combattere il Tav, opera inutile e dannosa, e di chiarezza nello spiegare come il fenomeno Tav si colleghi con ciò che di grave sta accadendo nel nostro paese: crisi finanziaria e governo delle larghe intese, attacchi alla Costituzione ed ennesimo salvacondotto per il condannato eccellente Berlusconi. Mai come ora le istituzioni nemiche dei cittadini hanno bisogno di costruire artificialmente un altro nemico, da combattere per riabilitarsi agli occhi dei cittadini stessi. Se poi questo nemico viene dal dissenso tanto meglio: due piccioni con una fava, annienti una minoranza e intanto ti accrediti presso tutti gli altri. Le cacce alle streghe sono sempre strumentali: creano nuove paure o ne alimentano di vecchie, perché chi è impaurito è più disposto ad essere suddito e a digerire ogni tipo di boccone (anche, ad esempio, la riduzione dei diritti, della partecipazione, della libertà di critica).
La resistenza delle popolazioni valsusine nei confronti di un’opera pubblica palesemente contraria a ogni bene comune è la dimostrazione concreta di come invece ci si possa sottrarre all’indifferenza di un paese che inghiotte davvero tutto, diventando cloaca di ogni speculazione e transizione verso un regime strisciante. Che non prevede né proclami espliciti né carrarmati ma un soffocamento morbido, progressivo e inesorabile di ogni forma di coesione sociale e civile, con tattiche anch’esse da manuale: paura collettiva, gestione emergenziale di risorse pubbliche per affari privati, controllo dei media, delle istituzioni e degli istituti finanziari, svuotamento degli organi di rappresentanza e dell’intero sistema pubblico. In una parola, si tratta di uccidere lentamente la democrazia, ora addirittura inventandosi la necessità urgente di rivedere alcune sue garanzie costituzionali: irritualmente, come dicono molti buonisti usando l’ennesimo eufemismo; molto pericolosamente, dico io, per il nostro futuro di nazione libera e civile.
Dunque, se l’autunno italiano sarà caldo non dobbiamo spaventarci, perché solo in quel caldo forse c’è una via d’uscita: senza condizionatori, però, d’aria e non solo.

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