Tutto è già successo

E’ già successo: un piccolo impero di sodali di infima categoria, tra vuoto spinto e vario putridume, ci ha mostrato l’abisso nelle sue varietà più grottesche e caricaturali, come se abisso non fosse, né crollo verticale di vite e realtà ma sospensione lieve, in superficie: semplici casualità, vacui sorrisi, fine delle responsabilità. Come in una tv, come nei nastri trasportatori di immagini a ciclo continuo che non risalgono gli occhi fino alla mente né scendono nel cuore ma restano lì, impigliate in chissà quale microtessuto di regressione umana, inedita e imponderabile. Tutto è già successo: il golpe lento tra ville e divani interclassisti; la dignità abolita per legge; la morte sparsa un po’ a caso (perché fa più paura) e un po’ con precisione, per smaltire le eccedenze e i fastidi. Scarti tolti di mezzo, corpi comprati. Di minorenni, anche, pedofilia di nuova generazione: pulita, elegante, leggera come bollicine da flûte. Come una barzelletta, come una canzoncina. Niente a che vedere con gli imperi che furono: lì scorreva più sangue. E dunque accontentatevi, direbbe qualcuno.
Tutto è già successo: il mare una discarica di bombe in rimanenza, di migranti affogati (colpa loro, imparino a nuotare o a chiedere aiuto in italiano, direbbe qualcuno), di pesci imbottiti di nuovo nutrimento; il lavoro che non c’è, il lavoro che uccide, il lavoro che cuce le bocche; gli ospedali, le scuole e le carceri in malora, il cemento e i soldi per feste e promesse di felicità: la porchetta, la tessera e l’aiutino; la campagna sparita, gli inceneritori, l’amianto; le cooperative e le compagnie, delle opere e non solo, così solidali tra loro: una mano lava l’altra e tutte e due lavano via le prove. E poi in Parlamento: l’eversione istituzionale, la coca, la mafia, gli affari e i ricatti, gli inquisiti e i condannati, i voti che si comprano, i voti che si vendono, i voti che non contano, i pianti di chi intanto fotte, le bugie e i depistaggi. Le recite e le minacce, i virus purulenti consegnati alle vestali del giornalismo perché il contagio si espanda. E la paura cresca, e la servitù cresca.
Tutto è già successo: bambini abbandonati e morti, adulti sequestrati e massacrati dalle forze dell’ordine, bambini e adulti ceduti dallo Stato ai loro persecutori. Lo Stato si svende, dopo aver tolto di mezzo i diritti che nessuno gli comprerebbe. La liquidazione è in corso, nelle mani di alcuni zelanti al servizio di cupole allo scoperto.
Tutto è già successo e semplicemente continua, in un finale senza fine che toglie il respiro.

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