Gli scheletri vivi di Genova

EnricoZuccaQuelli di Genova del 2001 sono fatti accertati. Eppure in Italia ancora oggi sono rimossi, coperti, giustificati e addirittura rivendicati dalle catene di comando di allora e da chi ancora parla la sola lingua dell’impunità. Troppi scheletri vivi escono allegramente dagli armadi senza alcun pudore e si permettono pure di attaccare chi, come il pm Enrico Zucca, si è sempre comportato con estrema correttezza sia nel processo Diaz sia nel restituire con parole chiare e obiettive la pura realtà, verificata e documentata. Se in passato Zucca è stato a malapena tollerato, oggi nei suoi confronti è partita una campagna distruttiva, anche di tipo disciplinare, che ha l’evidente obiettivo di annientare, insieme a lui, qualsiasi riflessione sulla qualità del sistema di polizia e sulle pulsioni repressive in Italia, prive del contrappeso del reato di tortura per motivi ancor più immaginabili.
Il giornalista Lorenzo Guadagnucci, vittima delle violenze di Genova e testimone attento, ne scrive da anni nel suo blog. A gente come lui e come Zucca dobbiamo essere grati per quel po’ di verità che, nonostante tutto, continuano a farci arrivare.

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