Dormo nei temporali
abbandonato in una conca
invisibile,
solo una nota cupa
mi accompagna nel fondo
e intermittenze di luce
che aprono un cielo scuro
tempo che non si conta,
di giornate ingannevoli
e azioni dispersive
di fantasmi che sfilano
tra il denaro le prede
e l’occhio per occhio,
rapine a mani basse
fino a fare deserto
io da qui non mi muovo,
mi annullo in una scossa
che attraversa questa parte
solitaria di mondo
perché il vuoto è più vero
e io ci sono dentro,
più vero e profondo
in una bolla d’aria
fossi almeno un esempio
per i vostri occhi cavi,
per le vostre incredibili notti