Ripubblicare César Vallejo

CésarVallejoCi sono desideri che emergono all’improvviso e poi prendono forza per via di coincidenze. Come quello mio di questi giorni, che si ripubblichi l’opera poetica di César Vallejo.
Nemmeno una settimana fa giravo con un libricino in tasca da titolo Pietra nera e altre poesie, prezioso come le scelte editoriali di Via del Vento, minuscola casa editrice pistoiese. Cosa può uscire da una miniatura così non si descrive.
Quella di Vallejo è, ancora e soprattutto oggi, una voce poetica originale e modernissima, che si sprigiona dal testo per farsi parte viva e altra rispetto alle scritture che circolano, in passerella nei festival delle vacuità, così poco letterari ma così tanto di moda.
Cercando di procurarmi l’opera poetica completa, mi sono accorta che è introvabile anche l’ultima, coraggiosa edizione di circa ottocento pagine della casa editrice Gorée del 2008. Così va in Italia.
Tre giorni fa incontro per caso un piccolo editore. Gli racconto del mio desiderio e mi accorgo che gli ridono gli occhi: anche lui aveva cercato ovunque, da comprare per sé, un’edizione italiana di tutte le poesie di Vallejo. Naturalmente senza risultato. A saperlo avrei risparmiato tempo, gli dico. Del resto, in Italia la grande editoria, cioè quella che ha più mezzi, sta scavando la fossa non soltanto ai poeti viventi ma anche a quelli classici. A breve le collane storiche saranno un binario morto, una cella frigorifera di diritti da scongelare per qualche rara cessione all’estero.
Ieri sera, dopo aver visto Il vento fa il suo giro, un bellissimo film del 2005 di Giorgio Diritti (il festival del cinema di Venezia a me fa quest’effetto, mi spinge verso film di dieci anni fa), ho scorso i titoli di coda per sapere di chi fossero alcuni versi letti verso la fine. E mi ritrovo Vallejo anche lì , con la sua poesia dal titolo Masa.
Incontri, casualità? Credo piuttosto che scorra ovunque una vita primaria, fatta di persone e culture autentiche, e poi una vita secondaria interpretata da pericolosi replicanti. Se la guerra dei secondi contro i primi è iniziata da tempo, cosa aspettiamo a ripubblicare Vallejo?

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