I passi della scrittura (uno)

Ho appena terminato la revisione di tutti i versi che ho scritto fino ad oggi, dopo un corpo a corpo serrato con i testi che mi ha impegnato per mesi. Confrontarsi con più di trent’anni di scrittura non è semplice, soprattutto quando si prendono contemporaneamente strade differenti. Come quella del racconto, ad esempio, parallela e spesso collegata alla poesia. La coerenza dei temi (lo scavo nella realtà, esterna ed interiore; l’impegno civile) si è espressa nel tempo in forme variabili, da quelle asciutte e fortemente simboliche degli inizi fino al verso lungo e narrante, spinto ai limiti della prosa e da lì ritirato per tornare a uno stile da essa differente, autosufficiente.

Il lavoro sui testi ha comportato interventi sparsi ma anche, in certi casi, intere riscritture. Inoltre, da una selezione rigorosa ha preso forma una piccola raccolta di versi, scelti tra quelli più recenti o più vicini alla sensibilità attuale. Il suo titolo, L’origine dell’ombra, conferma la centralità del reale: l’ombra, anche se intangibile, è generata da un oggetto della realtà e ne diventa a sua volta oggetto che la poesia può leggere, indagare. Come può, anche, smascherare finzioni e mistificazioni che alterano l’autenticità dell’esistenza: si tratta di un esercizio difficile ma indispensabile, alla ricerca di frammenti di vero utili per ogni comprensione e scelta.

Il verso si fa interprete di questo lavorìo, traducendolo in strutture che ne rappresentano dubbi ed evidenze, ingorghi e linearità, pause e assonanze, in un procedere continuo e necessario con i passi della scrittura, complementari e somiglianti al vivere stesso.

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