Quale Repubblica

Quale Repubblica
quella di chi vuole rinunciare alla parata per sostenere i terremotati
quella di chi fa comunque la parata e la dedica ai terremotati
quella degli uni e degli altri, cortine trasversali stese sulla voragine
quella dei disastri incolpevoli e delle speculazioni
quella delle stragi impunite e secretate, dei servizi deviati
quella dei morti nello stato per mano dello stato
quella che costruisce strategie di tensione per imporsi
quella della violenza in divisa, per strada e in commissariato, in carcere e in infermeria
quella che vende tutto, acqua aria e terra, informazione e giustizia
quella che si vende intera, oppure pezzo a pezzo, a lobby finanziarie e associative, cooperative, corporative, private e privative
quella delle famiglie, di parenti e amici, di voti comprati e barattati, di ricatti annunciati, dei raccomandati, dei grazie ricambierò
quella che ti dice di chiudere un occhio, o anche tutti e due, perché altrimenti sei finito
quella che se le dici che ha metodi mafiosi e infiltrazioni ovunque si offende
quella che ti fa morire in ospedale, al lavoro e anche a scuola
quella che ti suicida
quella che affoga e imprigiona i migranti
quella che fa emigrare gli italiani
quella delle guerre che convengono anche all’umanità
quella comprata in liquidazione dalla finanza e dalle banche
quella delle massonerie, con logge o senza è lo stesso
quella del libero licenziamento per aiutare i giovani
quella dei giovani comunque in nero, precari, stagisti, volontari
quella della chiesa che fa la lista dei salvati e la dà al padrone che licenzia gli altri
quella della chiesa degli scandali, del calcio degli scandali, della politica degli scandali
quella dei partiti vergognosi, nascosti nelle liste elettorali civiche o civetta
quella del suo presidente, che decide per tutti
quella del suo governo, che decide per sè
quella di chi appoggia entrambi e si finge democratico
quella di un quotidiano suo omonimo, omologo e omologante
quella dei negozi aperti il 25 aprile, il primo maggio e pure oggi che è la sua festa
così almeno compri e non pensi, vendi e non pensi, lavori e non pensi
a come l’hanno ridotta

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