Sabbia

Sarà scesa in un giorno questa sabbia
sull’anima esterna della terra, in superficie

fino a coprirla tutta per un tempo infinito
e a spostarla, per aliti improvvisi
esalati dall’acqua

e vomiti da un ventre inabissato
risorti dalla vita senza più carne

pezzi di madreperla lisci
ossi di un bianco che acceca

nei dintorni del mare, innominato
perché dio imponente della realtà
e del suo sogno liquido
che non ci somiglia:
culla, richiamo
e vegetali umidi ridati alla luce
che li asciuga e li mostra

ne farai una collana
come metafisica inutile,
dono per chi non capisce

e ti tiene per mano per andare dove,
gli occhi stupiti verso il niente

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