Cadono porte

Cadono porte lungo il corridoio
anime in legno che si schiantano
come raffica di bracconiere
sulla polvere, a vuoto

per toglierti anche il silenzio
e le mani a pugno nelle tasche
contro un doppio che si apre
e si chiude: stanze passaggi finestre

e poi la magnolia dalle carni bianche
che cresce senza tregua oltre il tetto,
e stringe il suo primato di natura
anche nelle notti più nere
non vista,
per strani movimenti di foglie
e nidi temporanei che sfaldano
dietro ombre veloci
finendo nella terra a pezzi
quasi senza rumore

per spostamenti animali,
nel sonno vegetale che spinge
la sua linfa di veglia fino ai pori
aperti di un respiro che cresce

mentre tu quasi soffochi
i rari sussulti di coscienza
e piante che non riconosci

poi copri con gesto pietoso
brividi prima di giorno,
luci dall’ultima finestra

Questa voce è stata pubblicata in scritti personali e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *