Dieci anni dopo

La distanza è un nastro grigio
che scorre tra boschi di cemento
insuperabile e senza pentimento
tra guizze d’acciaio che perforano il cielo
fino alla morte rossa del giorno
e il sangue si trascina da parte a parte
fino a sparire sul bordo ultimo dell’aria
come mai esistito
qui, oppure lì
dove un corpo si adagia e sfinisce
violenza senza più memoria

battono ferro su ferro
da un luglio all’altro lontani dieci anni
erano gridi di città e ora di valle, uguali

Questa voce è stata pubblicata in scritti personali e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *