Lo stato del superpremier

Berlusconi-renziIl modello emergenziale applicato in Italia alla gestione delle catastrofi naturali e dei disastri ambientali, delle grandi opere e degli eventi (poteri straordinari, urgenza e deregolamentazione, militarizzazione e ordine pubblico su territori e popolazioni) si è ormai diffuso al punto da rafforzare i vertici di tante amministrazioni (con funzioni super per sindaci, presidenti, commissari e manager), anche nella gestione di beni e servizi sempre più lontani dai cittadini.
Questo modello, complice una crisi economica e di sistema prodotta dagli stessi soggetti che oggi dichiarano di volerla superare, va estendendosi all’impianto istituzionale e costituzionale del paese. Per gravità ed urgenza si legittima il superomismo prima di Berlusconi e poi di Renzi, con l’aggravante di un patto tra ai due, sostenuto dai relativi partiti anche in carenza di legittimazione elettorale.  Renzi, e con lui uno stuolo di trenta-quarantenni similfuturisti, abbraccia la velocità di azione, il vuoto riflessivo e il cinismo rampante mediaticamente giocati con la convinzione tipica dei bari. E punta a una legge elettorale e a un assetto istituzionale sempre meno rappresentativi dei cittadini e sempre più sistema di nominati. Vedi gli organi provinciale e camerale delle autonomie, ad esempio, non elettivi ma cosiddetti “di secondo livello”. E una Costituzione piegata al modello del superpremier Renzi (definito “sindaco d’Italia” per legittimarne il disegno accentratore e autoritario), così gradito a Berlusconi, a qualche loggia e ai soliti poteri forti, nazionali e internazionali.
Tutto ciò sta avvenendo con l’appoggio dei media e con la grancassa di chi, salito sul carro in corsa, cerca ora di trarne vantaggio.
C’è chi ha combattuto per darci una repubblica parlamentare e una Costituzione da paese libero e civile. Non si può correre il rischio che i padri costituenti vengano oggi sostituiti da personaggi così spregiudicati e privi di spessore politico. Perché si affermi la coscienza di questo pericolo va sostenuta la campagna di Libertà e Giustizia, unica voce chiara e forte in un silenzio davvero preoccupante.

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