Ghigliottina e voto di scambio

ghigliottinaGhigliottina: non c’è nome più adatto per un meccanismo (regolamentato al Senato e alla Camera no, eppure anche lì utilizzato) che impedisce alle opposizioni parlamentari di esprimersi. I politici, si sa, sono anche capaci di nomi efficaci e inquietanti.
Per Wikipedia la ghigliottina è “una macchina per la decapitazione di persone condannate alla pena capitale”. Appunto. La ghigliottina stacca le teste dai corpi e le fa rotolare: fine della vita, fine di ogni pensiero.
Nel Parlamento italiano la ghigliottina produce il taglio del pensiero delle opposizioni.  Un rito estremo e pericoloso per la democrazia, eppure di nuovo utilizzato ieri, in Senato, impedendo a un gruppo di opposizione (i Cinque Stelle, e altrimenti chi?) di esprimersi contro la sostanza di un provvedimento che prevede, guarda caso, una riduzione delle pene per il voto di scambio politico-mafioso. Per inciso, tale riduzione ha l’effetto di evitare ai politici collusi con la mafia sia il carcere sia l’interdizione a vita dai pubblici uffici.
In imminenza di elezioni, una decisione simile rischia di essere di per sé oggetto di voto di scambio. Sembra un paradosso, un cortocircuito: un cambiamento che, svuotato di efficacia, diventa il suo contrario, cioè un favore a chi si dice di voler combattere.
Che qualcosa non torni lo capisce anche un bambino.
Intanto la maggioranza ghigliottina chi dovrebbe controllarla, tagliando teste pensanti. E magari obiettando che i Cinque Stelle non hanno teste pensanti. O che un’opposizione numerosa e legittimamente eletta può anche diventare un’inutile, dannosa perdita di tempo. Specie per chi non ha sempre voglia di stare in Parlamento .
Non sa, quella maggioranza, che così facendo rischia di condannare anche se stessa a ghigliottine future? Perchè se la democrazia parlamentare diventa un guscio vuoto, riempito con pressioni varie e decretazioni d’urgenza, con provvedimenti volutamente abnormi e confusi, vanificando minoranza e camere in favore di un governo e di una repubblica monocratici, il rischio che corre e che ci fa correre è altissimo.
Eppure è lì che procede imperterrita, con metodi e tatticismi maneggiati con tracotanza, con false buone intenzioni e anche sorrisi per la stampa. Va avanti così, ma per dove?

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