Evviva gli insegnanti pubblici, i comunisti e i gay

E soprattutto evviva tre volte quegli insegnanti pubblici che sono anche comunisti e gay. Anzi, lancio proprio un appello: chi si trova in questa precisa situazione  batta un colpo, così almeno potrò offrirgli qualcosa, magari una cena o una bella risata. Perchè ho bisogno di liberarmi dalla rabbia e dalla vergogna che mi prendono tutte le volte che chi governa questo paese semina in giro semplificazioni e razzismo.

L’ultimo proclama riguardava tutta la scuola pubblica, tutti i comunisti e tutti i gay: più o meno robaccia. Stavolta è toccato a loro, ma poteva toccare agli atei, ai meridionali, agli stranieri, ai magistrati, alle donne, agli scrittori e ai giornalisti, a intere categorie o a singoli individui, a seconda dell’ispirazione e soprattutto della necessità del momento.

Di questo passo si arriverà all’omologazione degli esseri umani per decreto, con un bel marchio da apporre su quelli che non hanno le caratteristiche previste e poi, bene che vada, il loro accompagnamento alle frontiere.

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Cercate Mario il Bini

Mario il Bini è un racconto che negli anni ho letto e riletto, e che ogni volta mi sorprende. Apre la raccolta di Alessandra Buschi “Dire fare baciare”, pubblicata nel 1990 e ora fuori commercio. L’autrice fu scoperta da Pier Vittorio Tondelli, che nel 1986 la inserì nella storica antologia “Giovani blues”.

Si tratta di una storia d’amore strana, autentica e necessaria, resa con grande selettività, semplicità e leggerezza. La forza è quella di un testo giovanile ma lo stile è già perfetto: ciò che è semplice diventa complesso e ciò che appare leggero suggerisce altri toni, mostrando una profondità che spiazza.

Appena uscito, il racconto mi sembrò notevole e quando mi proposero di parlarne accettai. Si trattava del mio primo intervento pubblico ma superai ogni timore pensando che ne valeva la pena. Divisi il compito con Gilberto Severini, uno scrittore che ancora stimo e che, forse senza saperlo, in quell’occasione mi tenne a battesimo.

Oggi, a distanza di più di vent’anni, spero tanto che qualche editore si accorga di questa piccola perla e decida di rimetterla in circolazione. Purtroppo “Dire fare baciare” è presente in pochissime biblioteche, ma se sono vicino a voi,  cercate il libro per conoscere Mario il Bini.

“Di lui si dicevano cose strane, nella fattispecie che l’avevano visto a dicembre raccattar mozziconi di sigaretta in piazza e che nessuno sapeva che razza di mestiere facesse, visto che era sempre carico di quattrini. A quel punto mi venne da pensare che fosse davvero un tipo strano…”

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Tripoli

Sagome muovono nella
luce fredda, lente
trascinano corpi
e scavano fosse

il deserto oltre la città
è un campo immobile

il mare si stende davanti
in un assurdo infinito
e sabbia inghiotte
un corpo alla volta,
dialogo sordo a due colori

ocra azzurro e silenzio

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